5 COSE CHE NON TI HANNO DETTO SUGLI OMBRELLI
- MY MODAMORE
- 10 giu 2020
- Tempo di lettura: 3 min

Se c’è una cosa che ho imparato è quella di non sottovalutare mai l’importanza degli accessori. Anche un look estremamente basico può risultare originale se impreziosito da alcuni dettagli come foulard, gioielli e cinture. Ci sono alcuni accessori che non sono sempre in vista ed è il caso degli ombrelli che, a meno che non piova, restano confinati nella borsetta.
Eh sì, perché è sempre meglio averne uno, anche mini, per non essere impreparati agli scherzi di questo meteo capriccioso!
Oggetto eterno e dalla lunga tradizione storica, l’ombrello è uno di quegli articoli che non passerà mai di moda; da quando è stato inventato ha subito le influenze di culture e mode diverse che lo hanno infine condotto all'attuale utilizzo come parapioggia. Ma non solo perché a, a partire dal 2012, è stato utilizzato come mezzo di espressione d'arte moderna in molte città italiane e non, oltre ad essere una deliziosa decorazione che vivacizza i nostri aperitivi.
1 - E’ ANTICHISSIMO
Di difficile collocazione storica, pare che i primi ombrelli risalgano all'epoca egizia e babilonese per poi approdare in Cina forse nel XII sec. a.c. Dalle ricerche effettuate risulta, inoltre, che il primo modello pieghevole compare per la prima volta nella corte del Re Sole, forse grazie ad un inventore di origini italiane: considerata la lunga vita di questo accessorio, prodotto per migliaia di secoli in forma rigida, possiamo affermare che questa innovazione sia piuttosto recente!
2 - E’ NATO COME PARASOLE

Antenati dell'attuale ombrello, i primi modelli erano stati inventati per proteggere le persone esclusivamente dal sole e solo nell'Ottocento vediamo mutare il suo impiego come riparo dalla pioggia. Oggi il parasole è pressoché scomparso e viene utilizzato soltanto nelle spiagge, come ombrellone, e dagli amanti della moda vintage.
3 - SIMBOLO DI POTERE, DI CULTO E DI MODA

In Cina e in Giappone l'ombrello prende il nome di wagasa e diviene, dapprima, un simbolo distintivo della nobiltà dell’epoca come articolo di lusso per, poi, essere usato come strumento cerimoniale e, infine, come accessorio di vanità.
Nell'Ottocento entra nella storia della moda come componente essenziale dell’abbigliamento femminile delle classi più agiate.
In alcune culture, come ad esempio quella egizia, l’uso del parasole era riservato al re ed era generalmente sorretto dagli schiavi, che avevano il compito di riparare il sovrano dal sole.
E' anche un simbolo di culto e di superstizione: per esempio la religione buddista associa l’ombrello ad un significato di buon auspicio, mentre la tradizione popolare italiana, antica e moderna, lo riconduce a fenomeni di sventura e calamità, tanto da inserire l'ombrello tra le superstizioni più diffuse e conosciute nel Bel Paese!
4 - STRUMENTO DI CORTEGGIAMENTO

Approdato dapprima in Cina, l’utilizzo dell'ombrello si estese anche al Giappone dove fu dapprima utilizzato dai Samurai come protezione dai raggi solari per poi divenire simbolo nazionale ed espandersi tra il resto della popolazione. E’ qui che si inserisce l'usanza dell’ombrello come strumento di corteggiamento: poiché, nell'antica cultura nipponica, una donna non si poteva mostrare in pubblico accanto ad un uomo non facente parte della sua famiglia di origine, durante la lunga stagione delle piogge, l’ombrello era utilizzato a protezione degli occhi indiscreti. La condivisione dell’ombrello – in giapponese Ai ai gasa – è ancora oggi il simbolo degli innamorati: è rappresentato da un ombrello stilizzato con i due nomi degli innamorati, posti l’uno di fianco all'altro, ed è equiparato al nostro cuore con la freccia e le iniziali dei nomi.
5 - IN ITALIA ESISTE UN MUSEO DEDICATO ALL’OMBRELLO
Il Museo dell’ombrello e del parasole - unico nel suo genere sia a livello nazionale che internazionale - si trova nella patria degli ombrellai, a Gignese, in provincia di Verbania.
Fondato nel 1939, il Museo raccoglie circa 1500 pezzi, tra materiali di produzione e reperti storici, e racconta l’evoluzione dello stile di questo straordinario accessorio ripercorrendo le mode che lo hanno influenzato.
Durante la visita potrete ammirare, tra gli altri, il parasole della Regina Margherita, che era solita soggiornare a Stresa insieme alla famiglia reale.

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